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martedì 29 novembre 2011

La vera storia canora sanremese






Nel 1950, la canzone Italiana, si dice che era poco capita ed era anche snobbata dagli italiani, che parlavano ancora in dialetto e non capivano alcuni testi neologistici, giudicati fuori tempo. Anche se alcuni motivi primeggiavano, il popolo si rivolse alla musica straniera. Andava di moda la canzone Francese, c’era il trionfo mondiale di Edith Piaf con "La vie en rose" fu la beniamina, di tutti. I ritmi latino-americani, invece ebbero in Italia una grande notorietà, vanno ad esempio ricordati: "Besame Mucho" di Velasques, Fecchi e Nati. Le canzoni incalzavano notoriamente, mentre nuovi tipi di danza stravaganti ed esotici, tipo la "Rumba" la "Samba" anche se in voga, non riuscirono, a mettere del tutto da parte la canzone melodica Italiana. Era anche la stagione fortunata della stupenda, Rita Hayworth, con il motivo "Amado mio" brano del film dove interpretò Gilda. Sanremo, quando ci fu la proposta del Festival della canzone Italiana, doveva riprendersi dai tanti problemi, vale a dire, il Teatro comunale rimasto distrutto dai bombardamenti, la seconda guerra mondiale era finita da poco tempo, ma era un momento di gravi tensioni internazionali, la guerra fredda, però c'era la volontà di uscire dall'impedimento guerresco. Sanremo intenzionata a riprendere il suo ruolo primario non solo nel campo turistico ma soprattutto in quello floricolo. La protagonista in quel periodo era la Radio che trasmetteva canzoni che divennero il simbolo della società d‘allora. Si narra che il Festival sia nato per casualità e nell’insensibilità totale mentre il meraviglioso popolo italiano ne decretò poi il trionfo. Fu grazie all’interesse del gestore della Casa da Gioco, Pier Busseti, e del Maestro Razzi della Rai e di alcuni personaggi che nacque così il Festival di Sanremo e fu la Radio a diffondere la sera del lunedì del 29 gennaio 1951, alle ore 22.00 le prime note della manifestazione canora, nella case Italiane, in diretta da uno dei locali più eleganti, il salone delle Feste della casa da gioco. Il presentatore dai modi garbati, era popolarissimo, con trascorsi da attore in spettacoli radiofonici, Nunzio Filogamo, inventò in quel momento il suo saluto, che divenne proverbiale: "Cari Amici, vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate...".Filogamo, disse di aver pensato questa frase, che poi caraterizzò la sua carriera, perchè si trovò di fronte a tante persone, che avevano gremito la sala, ed il suo pensiero fu per quelle persone sparse in tutto il paese intenti ad ascoltare la Radio, così col desiderio di raggiungerli tutti coniò la frase, anche per dimostrare tutto il suo affetto. L’Italia così seppe il nome della prima vincitrice Nilla Pizzi, il vero nome Dionilla Seracini,l’autore della canzone è un non vedente. Nilla Pizzi la “Regina di Sanremo” ma nel 1955 Il Festival ha avuto il suo “reuccio” Claudio Villa. I meravigliosi e indimenticabili anni sessanta pieni di allegria e spensieratezza. Furono anche gli anni dell'esordio di Mina, che in breve tempo diventò la più grande e trasgressiva cantante nazionale, da non dimenticare anche Adriano Celentano, uno dei "rocker" e la nascita del Cantagiro, che diede i natali a grandi della musica Italiana. Il decennio per il panorama musicale fu determinante per la nascita del Festivalbar, che riuscì a sfruttare al meglio il juke-box. Da ricordare anche la nascita del Disco per L'estate, e del Festival delle Rose.Con il juke-box va sottolineato che si formarono nuovi stili musicali, quelli rumorosi e dispersivi, infatti, i luoghi dove si poteva ascoltare la musica erano i locali pubblici, Bar, le sale da gioco e night. Furono richieste voci forti che potessero “rapire” il pubblico, ci fu il periodo degli "urlatori". In America c’erano Bill Haley ed Elvis Presley.Era anche il momento d’oro dei "Cantautori" intelletuali: Gino Paoli, Luigi Tenco, Umberto Bindi, Bruno Lauzi, Francesco Dè Andrè, Sergio Endrigo, Ciampi e Gianni Meccia.Gli anni 70 furono caratterizzati da diverse situazioni, alcune spiacevoli e di contestazione. Il decennio più basso e insignificante. Il 1971 fu l’ultimo della serie fortunata. Nell’edizione del 1972 ci fu lo sciopero dei cantanti. I gusti musicali della gioventù di allora furono diversi, l'indifferenza verso le gare canore fu sancita da generi musicali più impegnativi. Erano gli anni in cui la TV era a colori, invece nelle discoteche dilagava la “febbre del sabato sera” e mentre la cultura Italiana, era in discreta evoluzione, femminismo dirompeva sempre più. La crisi musicale si fece sentire anche a Sanremo e per diversi anni. Il Festival non era più l’evento nazionale, e la TV di Stato era poco interessata, così come il pubblico.Nel 1977 si caratterizzò per il trasferimento della di sede, dal Casinò Municipale, al Teatro dell’Ariston e fu trasmesso il primo Festival a colori. Il 1979 fu un grande evento a Sanremo, con la presenza di Stars Internazionali come Tina Turner e Kate Bush.Anche se erano gli anni cosiddetti bui, i Festival del decennio produssero grandi cantanti della canzone Italiana: Lucio Dalla; Mogol e Battisti, i successi di Mina. Nel 1970 nacque il gruppo Ligure “I Ricchi e Poveri” dopo la loro partecipazione nel 70 e nel 71, diventarono il gruppo più popolare anche all‘estero. Gli anni successivi invece furono incisivi per il rilancio del Festival di Sanremo. TV e pubblico ritornarono ad interessarsi della kermesse.Gli Italiani reagirono, col mettere da parte l’impegno politico che forse era stato coercitivo, si presero cura dei propri interessi personali. Poi l’arrivo della Televisione commerciale fu la scintilla per la competizione. La presenza di personaggi famosi che presero parte ai Festival e l’incremento di altri spettacoli, fece di nuovo parlare di Sanremo e della canzone Italiana, e prese corpo la frase, “tanto si sa sempre prima chi vincerà il Festival”. Il Festival ritornò in auge anche grazie al ritorno in gara dei big e degli ospiti internazionali. Diventarono noti: Vasco Rossi, Zucchero, Loretta Goggi, Eros Ramazzotti. Gli anni 90 furono determinanti per le novità, con l’abolizione del Play-back, invece tornarono le Orchestre che accompagnarono i cantanti nelle audizioni. Anche i cantanti stranieri furono nuovamente abbinati agli artisti Italiani, proponendo nella loro lingua i brani. Le giurie non furono più quelle dei recenti anni abbinati agli scommettitori del Totip. Sempre nel decennio modificarono le presenze straniere, che sul palco dell’Ariston salirono solo come ospiti stranieri: rimase l’Orchestra con i suoi 53 elementi e suonò dal vivo. Per il quarantennale della gara, l’evento fu trasferito nella struttura in Valle Armea, nel nuovo Mercato dei fiori di Sanremo il “Palafiori“. Dissero che fu una colpo di testa del Patron Adriano Aragozzini, che trasformò uno stanzone vuoto, in un grande Teatro che raccolse 5 mila persone. Furono tutti contro il Patron, dissero che avrebbe fallito, ma non fu così portò in città grandi nomi della musica Internazionale e la manifestazione fu un successo. La canzone italiana fece il giro del mondo.. Gli anni 2000, sono invece quelli della “rivoluzione” dei presentatori. Era Fabio Fazio, 1999-2000- Raffaella Carrà, (la signora della televisione) nel 2001, ed il ritorno all’era Baudiana, 2002 che fu gradito. Sanremo, e il suo Festival, con la sua grande parata di artisti, che se ne dica bene o male, resta, ed è la manifestazione più longeva, e da oltre mezzo secolo di storia, è la più seguita, commentata e più amata, non solo dal popolo Italiano ma soprattutto da quello straniero. Lo dimostrano ogni anno evento dopo evento, migliaia di giornalisti di Radio e TV nazionali ed internazionali, private e della carta stampata che giungono in città per accreditarsi che scrivono fiumi di parole sulla gara canora. La manifestazione che è cresciuta ed ha raggiunto alti livelli ogni anno è un appuntamento fisso da non perdere.

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